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a cura della dott.ssa Alessandra Capo

Dermatologia dell'adulto e del bambino
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Psoriasi ed Emicrania

9/7/2017

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Scoperta dal nostro gruppo di ricerca una nuova comorbidita' della Psoriasi : si tratta dell'emicrania con aura, associazione questa sostenuta soprattutto dai meccanismi patogenetici infiammatori in comune tra le 2 patologie. Lo studio ha coinvolto 68 pazienti psoriasici a cui e' stato chiesto di rispondere ad un questionario formulato sui criteri dell'International Haedache Society. Le risposte al questionario e il numero medio di attacchi mensili sono stati confrontati con i dati di un gruppo di 235 soggetti sani.
Dai risultati delle analisi e' emerso che circa la metà dei pazienti psoriasici (47%) aveva una diagnosi di Emicrania con una prevalenza nettamente maggiore nelle donne (87.5 vs 12.5%). Nella maggior parte dei casi i pz soffrivano di Emicrania con aura (62.5 vs 37.5 per Emicrania senza aura). Inoltre, nei pz psoriasici con diagnosi di Emicrania, la prevalenza dell'emicrania con aura ed il numero di crisi Emicraniche sono risultate statisticamente maggiori rispetto ai controlli senza psoriasi.
A cura della dott.ssa Alessandra Capo
Specialista in dermatologia e venereologia
Dottore di ricerca in immuno-infettivologia clinica.
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La Psoriasi: conoscerla per sconfiggerla

1/10/2017

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La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica recidivante che colpisce circa il 2-3% della popolazione generale. Si tratta di una patologia sistemica, cioè non limitata solo alla cute, vista l'ampia gamma di comorbidità associate e il disagio sociale cui spesso si accompagna. Può esordire a qualsiasi età, ma ha prevalentemente due picchi di incidenza: adolescenza ed età adulta(50-60 anni).

Cause e fattori scatenanti
La patogenesi della malattia è multifattoriale: infatti concorrono a determinarla fattori genetici inducenti difetti nell' immunità, su cui agiscono poi fattori ambientali favorenti, che si traducono dal punto di vista clinico nella differente espressione fenotipica variabile da individuo ad individuo.
I cosiddetti fattori trigger sono:
- traumi (fenomeno di Koebner): qualsiasi trauma di tipo fisico, come il grattamento, le ustioni, le cicatrici chirurgiche o i colpi accidentali, possono provocare, in persone predisposte, anche a distanza di una o due settimane, la comparsa di chiazze psoriasiche, esattamente nelle sedi interessate dall'evento.
- infezioni (ad es. streptococchi)
- fumo
- alcool

- farmaci: alcuni di essi possono agire da fattori scatenanti, in particolare sali di Litio, beta bloccanti, antimalarici, farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS)
- stress

La predisposizione genetica, in presenza di un evento trigger, induce un'alterazione della risposta immunitaria con iperattività di alcuni gruppi di linfociti T, che si traduce in fenomeni infiammatori e in un aumentato turn-over (ricambio) delle cellule dell'epidermide, chiamate cheratinociti.

Manifestazioni cliniche
Gli aspetti clinici sono molteplici. Qui di seguito potete trovare elencati i più frequenti:

-psoriasi in placche (o volgare): è la forma più comune, caratterizzata dalla progressiva insorgenza di chiazze eritemato-desquamative localizzate elettivamente e simmetricamente a livello delle superfici estensorie (gomiti, ginocchia, regione pre-tibiale, regione lombo-sacrale).

-psoriasi guttata: frequente nella popolazione più giovane, si manifesta con la comparsa di piccoli elementi eritemato-papulo-squamosi diffusi su tutto l'ambito cutaneo. Si ritiene insorga più frequentemente a seguito di una faringo-tonsillite streptococcica.

-psoriasi invertita: localizzata elettivamente alle pieghe ascellari, inguinali, sottomammarie, interglutea e regione ombelicale. La cute è fortemente eritematosa, liscia in assenza di elementi desquamanti.

-psoriasi palmo-plantare: si caratterizza per l'esclusività della localizzazione, con insorgenza di ispessimenti e fissurazioni della cute.

- psoriasi pustolosa: variante più rara e severa rispetto alle precedenti, caratterizzata dall'insorgenza di numerosi elementi pustolosi su sfondo eritematoso disseminati su tutto il corpo o a localizzazione palmo-plantare.

- psoriasi eritrodermica: è la forma più grave, ma fortunatamente è rara. Le manifestazioni psoriasiche sono disseminate su quasi tutto l'ambito cutaneo. Di solito è una generalizzazione di una psoriasi preesistente e scatenata da diversi fattori, quali terapie mal condotte o ancora reazioni tossi-allergiche e traumi psichici rilevanti.

- onicopatia psoriasica: localizzazione ungueale della psoriasi. L'unghia può subire diverse alterazioni, divenendo distrofica. Si va dal pitting ungueale consistente in piccole depressioni cupoliformi visibili sulla lamina, alla parziale onicolisi con segno della goccia di cera in cui la lamina ungueale distalmente diventa bianco-gialla, segno questo dell'ipercheratosi sub-ungueale.

Non solo cute...

Ma come precedentemente accennato, la psoriasi è una patologia sistemica che non colpisce solo la cute. Ci sono infatti numerose comorbidità ad essa associate come l'artrite psoriasica con diffusione dei processi infiammatori alle articolazioni, disordini metabolici (ipertensione, diabete, ipercolesterolemia) e aumentato rischio cardiovascolare, disordini psicologici (ansia, depressione), alterazioni oculari. Il vostro dermatologo saprà correttamente indicarvi il pannello di esami di screening da effettuare e le abitudini sia alimentari che comportamentali da adottare per prevenire l'insorgenza delle suddette, oltre ovviamente alla terapia più adeguata che sarà distina caso per caso in base alla severità delle vostre manifestazioni cliniche.

a cura della dott.ssa Alessandra Capo
Specialista in Dermatologia e Venereologia
Dottore di ricerca in Immuno-infettivologia clinica


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La dermatite atopica

12/23/2016

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La dermatite atopica è una dermatite infiammatoria cronico-recidivante, espressione cutanea dell'atopia, condizione geneticamente determinata che predispone allo sviluppo di manifestazioni reattive/allergiche (asma bronchiale, riniti, congiuntiviti). 
E' una condizione estremamente frequente, insorgendo in circa il 30% della popolazione pediatrica. Le manifestazioni cliniche variano a seconda dell'età del bambino: il suo esordio si osserva intorno al terzo - quarto mese di vita con lesioni cutanee eczematose ed estremamente pruriginose localizzate tipicamente a livello delle guance con risparmio della zona periorale. Successivamente, intorno al secondo anno di vita la cute tende a diventare più secca (xerotica) e le lesioni a localizzarsi a livello delle superfici flessorie degli arti e al tronco. Accanto a queste ed in fase più avanzata si possono osservare una moltitudine di manifestazioni cliniche, tra cui annoveriamo la cheratosi pilare (ipercheratosi follicolare) che conferisce il cosiddetto aspetto di "pelle d'oca", la pitiriasis alba che corrisponde semplicemente a macchioline bianche sulla pelle, esito ipocromico delle precedenti lesioni (da non confondere con micosi cutanee), le impetiginizzazioni (sovrinfezioni batteriche delle lesioni eczematose).
La causa va ricercata in un'alterazione della barriera cutanea, che si traduce in una riduzione del film idrolipidico (che conferisce l'idratazione alla cute); per cui la pelle di questi bambini sarà tendenzialmente secca e predisposta all'insorgenza di lesioni eczematose e pruriginose.
Si evince da quanto appena detto l'importanza della terapia topica per ripristinare la barriera cutanea e la sua funzione. Ovviamente in fase acuta sarà il vostro dermatologo ad indicarvi la terapia più appropriata , ma di fondamentale importanza per il mantenimento e la gestione della popolazione atopica è l'idratazione cutanea e la corretta gestione del paziente.

Le regole di base da seguire sono le seguenti:

- Evitare troppi bagni o docce: l'acqua è il principale nemico della pelle atopica, in quanto agisce come agente irritante contribuendo ad accentuarne la secchezza; preferibile fare il bagnetto con detergenti oleati e delicati che riducono la perdita di acqua transepidermica.

- Idratare quotidianamente la pelle del bambino con creme emollienti liporestitutive.

- Evitare il contatto diretto con la lana; inoltre è preferibile limitare il contatto con peluches, tappeti e moquettes, in cui è maggiormente presente l'acaro della polvere, verso il quale questi bambini potrebbero sviluppare successivamente un'allergia.

Esposizione al sole si o no?

Assolutamente si. Le radiazioni UV fanno bene ai vostri bambini in quanto esercitano un effetto immunosoppressivo cutaneo, riducendo l'iperattività immunitaria che si osserva nel paziente atopico. Ma ATTENZIONE: valgono le regole base della corretta esposizione al sole anche in questi casi: utilizzo di creme fotoprotettive SPF 50+, ed esposizione nelle fasce orarie sicure (SOLE AMICO): 8.00-11.00 -17.00-19.00.
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a cura della dott.ssa Alessandra Capo
Specialista in Dermatologia e Venereologia
Dottore di ricerca in Immuno-infettivologia clinica
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